Come suggerisce lo scrittore giapponese Murakami Haruki, è giunto il momento di narrare la storia del termosifone, così come è stata presentata in questo blog. Non si tratta semplicemente dell'evoluzione tecnica e strumentale di questo oggetto, ma della sua storia antropologica e di una ricerca su come il termosifone si sia inserito nella società, cambiando il modo di vivere e di abitare delle persone.
Questo cambiamento ha talmente invaso il quotidiano da far entrare il calorifero anche nelle opere d'arte e nella letteratura, per arrivare fino alla produzione industriale e all'innovazione scientifica.
Immaginando di avere tra le mani un catalogo di termosifoni di design, sfogliandolo potremmo leggere tanti nomi e materiali diversi, ma soprattutto visivamente saremmo conquistati dagli attraenti e colorati annunci pubblicitari e brands . E magari in fondo, come indice analitico, troveremmo un lungo e sconclusionato elenco alla John Wilkins oppure una sorta di abbecedario.
Dopo aver chiuso il catalogo, ora si tratta di decidere cosa fare. Leggere un romanzo di Urania o un fumetto di Dylan Dog oppure altri libri? Ascoltare una canzone dei Radiators? Mangiare un piatto di pasta? Oppure forse è meglio consultare la nostra collezione personale di francobolli?
Seguendo il saggio proverbio ferrarese, decidiamo di fare qualcosa di sensato, senza dare i numeri.
Leggiamo la biografia dell'inventore del calorifero, un tale Franz San Galli, e meditiamo sui consigli utili agli amanti dei termosifoni.
"La storia [...], se non v’è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l’ha scritta, e anche un pochino a chi l’ha raccomodata. Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta." (da A.MANZONI, I promessi sposi).
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